Karate

Il Karate è una Arte Marziale sviluppatasi in oriente a partire dal XV secolo d. C., quando nel Giappone del sud venne vietato al popolo l’uso ed il possesso delle armi. Causa diretta di queste imposizioni fu lo sviluppo di un metodo di difesa personale a mani nude. La parola Karate infatti è composta da due ideogrammi, Kara e Te, il cui significato è mano vuota. Talvolta alla parola Karate viene accostato il suffisso Do che significa viastrada, cammino.

Oggi il Karate è conosciuto nel mondo grazie anche al Maestro Gichin Funakoshi (1870 – 1957) che ha saputo codificarne le tecniche e le forme portando questa arte marziale ad essere una disciplina moderna e, successivamente, sportiva.

Il Karate moderno è sicuramente molto diverso dal passato. Le tecniche vengono controllate e questo principio lo rende più simile alla scherma che ad altri sport da combattimento quali il Pugilato o la Kick Boxing. Ed è proprio per questo motivo che il Karate sta riscuotendo un sempre più grande successo anche tra i bambini, grazie al miglioramento delle capacità motorie, della coordinazione generale, della mobilità articolare, del senso del ritmo, dell’affinamento delle percezioni spazio-temporali, dello sviluppo della memoria e, non ultimo, della educazione e disciplina.

Lo studio del Karate passa attraverso il Kihon, il Kata ed il Kumite. Il Kihon è lo studio dei fondamentali, la ripetizione singola o combinata delle tecniche di difesa e di attacco; il Kata è lo studio delle forme, una serie di parate, di contrattacchi e di spostamenti che seguono uno schema ben preciso e che possono simulare un combattimento con più avversari; il Kumite è il combattimento, lo scopo finale attraverso il quale due praticanti si fronteggiano applicando le tecniche che avranno imparato nel Kihon e nel Kata.

Il principio base del Karate è e resterà sempre la difesa, mai l’offesa.

Il Karate in Italia si è sviluppato a partire dagli anni ’60 e oggi può vantare migliaia di praticanti suddivisi in diversi stili. Nella Asd Nenryu si pratica il Karate Shotokan.

Fondata  nel 1969 dal Maestro Carlo Henke, 9° Dan, è la prima palestra di Karate del Verbano-Cusio-Ossola. Oggi il settore è sotto la direzione tecnica del Maestro Sean Henke, 6° Dan. 

L’associazione aderisce alla FESIK (Federazione Sportiva Italiana Karate), al CSI (Centro Sportivo Italiano), ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI ed alla WKMO (World Karate Martial arts Organization) ed in tutta la sua storia è tra le prime società in Italia per titoli nazionali ed internazionali vinti:

Curioso di sapere com'è nato il Karate?

Il karate-dō (空手道 via della mano vuota), anche noto semplicemente come karate, è un’arte marziale originaria dell’isola di Okinawa, nel Regno delle Ryūkyū, le cui isole nel 1879 vennero annesse al Giappone con il nome di “Prefettura di Okinawa”.
Venne sviluppato dall’unione tra i metodi di combattimento indigeni, chiamati te (手lett. “mano”), e il quanfa cinese a seguito degli stretti contatti culturali e commerciali tra gli abitanti dell’arcipelago e i navigatori cinesi.
Nel corso del diciottesimo secolo ci si riferiva a tale arte marziale con il nome di tōde o tō-te (唐手mano cinese), ma con il passare del tempo si è privilegiato il nome karate, dato da una differente lettura del kanji ‘唐’.
Negli anni ’30 del novecento, a causa del crescente militarismo giapponese, il primo carattere venne sostituito con ‘空’, mantenendo così la lettura karate ma assumendo un nuovo significato, ovvero sia che i nipponici avevano sviluppato una forma di combattimento originale, sia che si trattava di un metodo di combattimento a mani nude. Secondo Gichin Funakoshi, l’aggiunta del carattere dō (道 lett. “via”) si deve far risalire al 1929/1930, anni nei quali i membri del club di karate dell’Università Keio decisero di cambiare nuovamente il nome per differenziarlo dalle arti cinesi.

La diffusione del karate al di fuori dell’isola di Okinawa iniziò nel 1922, quando il Ministero dell’Educazione Giapponese invitò Gichin Funakoshi a Tokyo per una dimostrazione di karate, la National Athletic Exhibition, e successivamente nel 1924 l’Università Keio istituì in Giappone il primo club universitario di karate, al punto che nel 1932 tutti i maggiori atenei nipponici avevano il proprio circolo.
Dopo la seconda guerra mondiale Okinawa divenne un importante sito militare statunitense, e il karate divenne popolare tra i soldati stanziati sulle isole.

Questa arte marziale prevede soprattutto il combattimento a mani nude, senza l’ausilio di armi, anche se la pratica del kobudō di Okinawa, che prevede l’uso delle armi tradizionali (Bo, Tonfa, Sai, Nunchaku, Kama), è strettamente collegata alla pratica del karate, e alcune scuole e stili integrano la pratica del karate con lo studio delle armi.
Attualmente viene praticato nel mondo in due differenti versioni, quella sportiva (nella quale è privato della sua componente marziale e finalizzato ai risultati competitivi tipici dell’agonismo occidentale) e quella tradizionale più legata ai precetti originali e alla difesa personale.
In passato era studiato e praticato solo da uomini, ma con il passare dei secoli anche le donne si sono avvicinate a questa disciplina.